Alce
Durata 50 minuti
Coreografia Fabrizio Favale
Set First Rose
Danzatori Daniele Bianco, Daniel Cantero, Pietro Conti Milani, Giacomo De Luca, Claudia Gesmundo, Mirko Paparusso, Andrea Rizzo, Daniel Tosseghini, Po-Nien Wang
Musiche Fennesz, James Holden, Dark Morph, Nathan Fake, Team Ghost, Jónsi & Alex
Co-produzione Festival MilanOltre, KLm – Kinkaleri / Le Supplici / mk
Con il contributo di MIBAC / Regione Emilia-Romagna / Regione Lombardia e Fondazione Cariplo per il progetto Next
Con il sostegno di h(abita)t – Rete di Spazi per la Danza / Sementerie Artistiche, Crevalcore / Teatro Consorziale di Budrio
Realizzato a DAS Bologna / Teatro Duse Bologna
Si ringrazia Teatro Duse Bologna, per la gentile concessione degli spazi
Lavoro selezionato alla NID – Platform 2024
Con questo lavoro il gruppo approfondisce una tematica che da lungo tempo indaga ed è fonte di invenzione di diversi lavori: la presenza animale e il nostro rapporto con essa.
La presenza animale da sempre accende la fantasia umana e sembra porsi misteriosamente in relazione con il sogno. Ma sembra anche suggerire nuovi sensi dello spazio e del tempo, nuovi linguaggi, impossibili intelligenze delle forme e del movimento.
Da questi presupposti questo lavoro si muove alla ricerca di astrazioni del movimento che sembrano appartenere a mondi diversi da quello umano.
L’enigmatico roteare aereo di un fondale in alluminio super-leggero azionato dai performer all’inizio della performance, introduce a vasti orizzonti di paesaggi sconosciuti. Qui un susseguirsi di danze appare e scompare da una lontananza nebbiosa, infuocata da una luce sul fondo.
Spesso i danzatori lavorano strettamente radunati in una trama fatta di intrecci, condensando atmosfere talvolta ritmiche e tribali, talvolta rarefatte e eteree.
In Alce figure zoomorfe (alcune ispirate alla tradizione popolare arcaica, altre inventate) punteggiano il trascorrere della coreografia, come in un enigmatico dialogo da lontano.